Elena in fase di Evoluzione con un tocco di rivoluzione!

Mi è stato detto che una foto senza l’elemento umano è una semplice cartolina, fine a se stessa, e che, al giorno d’oggi, tutti sono in grado di farla. A quanto pare, anche in fotografia non seguo le strade canoniche ed il #maiunagioia è sempre in agguato!

La sensazione che provo quando riesco a catturare in un’immagine ciò che mi emoziona è indescrivibile ed impagabile; i miei occhi si illuminano e la mia anima in pena rinasce di nuova energia. Tutto il resto per me non conta.

In ogni scatto ci sono mille sentimenti: la paura di non farcela, la stanchezza per raggiungere la meta, l’effetto sorpresa degli imprevisti che puntualmente capitano, la gioia e l’appagamento di essere arrivati proprio dove si voleva o lo sconforto di essersi persi per poi sorprendentemente ritrovarsi.

Che siano o meno semplici cartoline, le foto che scatto rappresentano la mia evoluzione, il mio viaggio verso una me migliore ed ogni volta che le riguardo mi ricordano che, con la giusta attitudine, sono in grado di affrontare qualunque sfida mi capiti.

” E QUINDI??? COSA MI VUOI DIRE?”

Vorrei dirti che siamo sempre in tempo per cambiare rotta, se lo desideriamo davvero, e che io ho deciso almeno di provarci, di tentare il tutto per tutto e di non lasciare spazio ai rimpianti.

Solitamente le passioni si iniziano a scoprire e coltivare da piccoli, ma io non ne ho avuto l’opportunità e con gli anni mi sono persa nella routine del “prima il dovere”, così tutto è finito nel dimenticatoio. Ma la necessità di esplorare nuove realtà non mi ha mai abbandonato del tutto e, ad ogni viaggio, la voglia di fotografare aumentava: il cellulare non mi bastava più.

Volevo imprimere in un’immagine quello che vedevano i miei occhi e che rasserenava la mia mente; così mi sono iscritta ad un primo corso base di fotografia a cui ne sono susseguiti altri.

Ora, diciamoci la verità, sono molto lontana dalle abilità di un fotografo professionista, ma sono soddisfatta e, più vado avanti, più capisco che il percorso intrapreso da giovane, anche se non lo sento più mio, non è stato tempo perso e soprattutto mi ha permesso di arrivare fino a qui, di rimettermi in gioco, uscendo dalla mia zona di sicurezza e con la consapevolezza ed il desiderio di mettere in atto quanto necessario per riscrivere il mio viaggio.