Quando si trattava di lavoro o studio, non ho mai avuto problemi a viaggiare da sola o vivere all’estero, sono arrivata persino in Zambia, vedete voi! Sei mesi di Erasmus in Germania, quattro mesi di Tirocinio in U.K., 4 mesi in Zambia, un anno in Portogallo, quasi quattro anni in Svizzera. Ci sono sempre arrivata da sola, senza neppure farci molto caso, ma valutare una vacanza da sola, non mi era mai passato neppure per l’anticamera del cervello, figuriamoci un viaggio in solitaria di lunga durata!
E poi, diciamoci la verità, la maggior parte della gente in Italia (nel resto dell’Europa, soprattutto nel nord, c’è un’apertura mentale diversa sull’argomento), quando si sente dire che qualcuno ha intenzione di fare un viaggio da solo, ha già pronta l’ovazione dietro l’angolo. Attenzione, questo ovviamente, se si tratta di un uomo! Immediatamente la mente vaga e ci si immagina un eroe stile Indiana Jones, con cappello e frusta pronto ad affrontare qualche impresa eroica, MA, si Ma…Se quelle parole sono pronunciate da una ragazza, o una donna matura, improvvisamente il “Super wow ” si trasforma nel 98% dei casi in un borbottio scioccato seguito da una serie di domande a raffica del tipo:
“Ma…Ma…Ma come, da sola???! Ma non hai nessuno con cui andarci, non hai un’amica? E poi? Il tuo ragazzo? Lo lasci a casa? Poverino! Ma non sei troppo vecchia per queste cose???!”
Oggi a queste domande del piffero risponderei: “Si, vado da sola, perché? E’ un problema per te? Perché per me, non lo è affatto! E per quanto riguarda il mio compagno…Mah, vedi tu, se lo lascio a casa per andare a lavorare all’estero, che differenza fa se vado in viaggio da sola? Se lavoro posso andare ovunque, se invece faccio un viaggio di piacere, no??? Certo se vuole aggregarsi è il benvenuto, ma se non gli va di venire via, o non può, io cosa dovrei fare? Rimanermene rinchiusa in casa? E poi ogni tanto fa bene trovarsi i propri spazi e no, non sono troppo vecchia, anzi sarà meglio farmi un viaggio ora che sono in salute, senza acciacchi, piuttosto che aspettare?”

Con il senno di poi sono tutti bravi, ma all’epoca, quasi vent’anni fa, mi facevo mille pare, ero titubante e refrattaria all’idea di un viaggio in solitaria. I motivi erano molteplici:
- mi sentivo in colpa a partire senza il mio compagno (che fra l’altro non ha mai posto dei paletti a riguardo);
- pensavo di non esserne in grado;
- disponibilità economiche e/o di tempo limitate;
- ero in balia di credenze limitanti inculcatemi in testa , ad esempio che fosse pericoloso per una donna viaggiare da sola, o che fossi troppo vecchia per fare queste cose, per non parlare del giudizio non richiesto altrui.
Fortunatamente, il passare degli anni , a volte, porta con sé anche un pochino di saggezza ed ho cambiato idea! 😅😁
Come ho fatto a superare questi blocchi mentali?
Bhé ci è voluto del tempo, qualche trauma e delusione, ma alla fine ho capito che non valeva la pena di rinunciare a qualcosa che mi faceva stare bene, solo sulla base di queste incertezze. La verità è che io ho sempre trovato la mia centratura al di fuori dell’Italia; per me “il viaggiare e lo stare a contatto con culture diverse” rappresenta uno strumento di crescita personale enorme, un modo per lavorare su me stessa, non sentirmi fuori posto ed avere fiducia nelle mie capacità. Sono state proprio queste le leve che mi hanno spinto a mettere il mio benessere mentale al primo posto, ho deciso di smetterla di nascondermi dietro mille “se e ma” e fare quello che non osavo fare.
Così, trasportata inconsapevolmente dagli eventi della vita, conscia del fatto che non potevo continuare a piangermi addosso all’infinito ed altrettanto consapevole che, anche se lo avessi fatto, non avrei risolto nulla, ho iniziato a piccoli passi; mi sono fatta coraggio e sono partita per un viaggio di qualche giorno in un’ isola greca talmente minuta da poter essere girata a piedi.
Devo ammettere che passare dagli 8 Km quadrati di Koufonissi, all’Australia è stato un attimo!
Avevo 39 anni. Si avete letto bene, donna, non pischella, 39 anni, Australia, viaggio in solitaria, fra l’altro interamente organizzato da me nel giro di poche settimane! Da lì ho continuato i miei viaggi, anche durante la pandemia, puntando l’attenzione sulle mie amate isole greche. A 44 anni (si, lo so, me la sono presa con comodo, ma meglio tardi che mai 😅) ho alzato l’asticella e sono andata in Asia; mi sono fatta un bel giretto, sempre in solitaria, alla scoperta di Thailandia, Cambogia e Laos. E ora? Ora che ho capito come vorrei riorganizzare la mia vita lavorativa, sono indecisa tra India o America del Sud, vediamo che succede.

“Una delle più grandi scoperte che un uomo può fare, una delle sue più grandi sorprese, è scoprire che può fare ciò che aveva paura di non poter fare.” (Henry Ford)