Chiedere un consiglio senza specificare le proprie esigenze non vi sarà d’aiuto!
Forse vi sembrerà banale, ma è proprio così! Sono iscritta a diversi gruppi di viaggio su Facebook, molti incentrati sulla mia passione: le isole greche. Ogni volta che scelgo una nuova meta, la prima cosa che faccio è cercare se esiste un gruppo dedicato all’isola, oltre a visitare la pagina ufficiale sul web.
Gira e rigira, i gruppi sulle isole greche sono sempre gli stessi. E, immancabilmente, ogni volta che apro una delle loro pagine, spunta il solito post: “Grazie per avermi accettato nel gruppo! Vorrei andare in un’isola greca, che non costi troppo e che non sia affollata. Quale mi consigliate?”
A quel punto, lo confesso, mi cadono le braccia… e non solo quelle! Davvero pensate che una domanda così vaga vi darà una risposta utile? Dai, almeno date qualche indizio! Quando volete partire? Preferite l’aereo o siete pronti a un’odissea in traghetto? Sognate spiagge selvagge o lettini e spritz al tramonto? Volete far festa fino all’alba, lanciarvi sui bananoni giganti, fare trekking, windsurf o semplicemente poltrire al sole? Senza questi dettagli, il consiglio sarà un terno al lotto. E magari vi ritroverete a Ios in pieno Agosto convinti di aver scelto un’isola tranquilla. Buona fortuna! 😅
Ma quindi, quali informazioni servono per avere un consiglio decente su dove andare?
Regola numero 1: Non abbiamo la sfera di cristallo, indicate il periodo!
La prima regola per chiedere consigli è indicare il periodo in cui viaggerete.
Per quanto riguarda le isole greche, quelle che ho visitato io – Cicladi, Dodecaneso, Nord Egeo, Sporadi, Creta – i migliori periodi sono Giugno, inizio Luglio o Settembre. Ogni isola ha la sua stagionalità: ad esempio, a Serifos, a inizio Giugno, potreste trovare ancora qualche locale chiuso, mentre in isole più frequentate la stagione parte con la Pasqua ortodossa. Io preferisco viaggiare a inizio stagione: meno turisti, più interazioni con i locali, prezzi più bassi.
Indicare anche quanto tempo avete a disposizione è fondamentale. Con una settimana, meglio un’isola di piccole o medie dimensioni per evitare di trascorrere metà del tempo su strade dissestate. Se avete poco tempo, meglio un’isola con aeroporto, tenendo presente che, in alcuni casi, potreste dover fare uno scalo ad Atene. Se invece optate per traghetto + volo, calcolate bene i tempi.

Regola numero 2: Specificate il budget che avete a disposizione.
La frase “che non costi troppo” è soggettiva e vi farà ottenere risposte disparate. Per alcuni, 100 euro a notte sono pochissimi; per altri, come me, sono un salasso. Indicare il budget non è peccato, quindi fatelo o rischierete di svenarvi!
Regola numero 3: Con quale mezzo volete arrivarci e quanti spostamenti ulteriori siete disposti a fare?
Le isole più battute sono quelle dotate di aeroporto. Oltre alle classiche Mykonos e Santorini, possiamo citare Milos, Naxos, Paros, Ikaria, Lipsi, Chios, Leros, Kos, Skiathos, ecc. Se avete solo una settimana, meglio restare su un’unica isola, a meno che quella in cui atterrate non sia ben collegata ad un’altra. Se scegliete la combo aereo+traghetto, calcolate bene i tempi e considerate il rischio di restare bloccati a causa del Meltemi. Evitate di prenotare traghetto e volo lo stesso giorno: gli orari non sempre vengono rispettati!
Regola numero 4: Smettetela di chiedere se c’è vento nel periodo in cui andate!
Il Meltemi esiste, e non se ne sta certo lì a chiedersi se vi dia fastidio o meno. A volte soffia come se volesse portarvi direttamente a Istanbul, altre è una brezza gentile che vi scompiglia i capelli con stile. Se siete tipi da “oddio il vento mi rovina la piega”, forse le Cicladi non fanno per voi. Se invece siete pronti a rincorrere il vostro cappello sulla spiaggia (augurandovi di non dover rincorrere pure l’ombrellone), benvenuti nel club!
Se avete un traghetto da prendere, occhio: il Meltemi potrebbe scombussolare i vostri piani, soprattutto se soffia come se non ci fosse un domani. In quel caso, all’80% potreste rischiare di non partire, ecco perché è meglio optare per navi lente anziché traghetti super veloci. Questi ultimi sono i primi a fermarsi in caso di mare mosso. Tenetelo presente, soprattutto al ritorno: se il traghetto salta, rischiate di perdere anche il volo. A me è successo una volta, e per puro caso sono riuscita a partire il giorno dopo. Con un’altra coincidenza, sarei rimasta bloccata.

Regola numero 5: Gli ombrelloni si comprano, ma meglio avere delle corde!
Io prediligo la tenda da spiaggia; agli angoli ci sono della sacche da riempire con la sabbia, a seconda del vento si usano due o 4 paletti ed una volta imparato a fissarla non la lasci più. L’ho vista reggere anche con il Meltemi, è questione di tecnica, una volta sistemata starete tranquilli per tutta la giornata. Con due paletti inclusi, la tenda a due piazze, pesa circa 1.5 kg e rientra nel mio bagaglio fisso quando vado in Grecia. Io imbarco la valigia, perché tutto il mio bagaglio a mano è dedicato all’attrezzatura fotografica, ma piegata la tenda occupa davvero poco spazio.
Regola n. 6: Dopo aver fissato l’ombrellone (se ci riuscite), pensiamo al cibo: in Grecia si mangia greco. NO italiano, NO sushi!
Io appartengo alla categoria dei viaggiatori, se non pranzo o ceno con le schiscette del posto, mangio il cibo locale. Lo specifico perché il cibo locale sta scomparendo, purtroppo proprio a causa della tendenza dei turisti ad aspettarsi di trovare le stesse pietanze che mangiano a casa propria (e non mi riferisco a quelle persona che devono seguire una particolare dieta alimentare per motivi di salute).Un esempio? Milos! Isola stupenda, con spiagge di tutti i tipi, compresa quella formata da rocce laviche. Con Instagram quest’isola ha avuto un boom di visitatori, soprattutto americani ed inglesi. Risultato? Nel villaggio dei pescatori di Pollonia, a distanza di quattro anni, ho visto nascere un ristorante di sushi (sushi???? ma stiamo scherzando???) e la mia adorata Βλητα, che altro non è che la pianta di amaranto cotta, piatto tipico greco, quasi non si trova più. Quando la chiedo i camerieri mi guardano commossi e poi dispiaciuti rispondono “Purtroppo non la teniamo più, i turisti non la mangiano”😭😭😭. Quindi per favore, cercate di sostenere i cibi e le tradizioni locali quando siete in viaggio.
Regola n. 7: i gruppi Facebook non sono la Bibbia, soprattutto su salute e traghetti.
Per salute e visti, fidatevi dei siti ufficiali (ad esempio viaggiaresicuri.it), non di Facebook. Per gli orari dei traghetti, ci sono motori di ricerca dedicati. Se non trovate gli orari in anticipo, controllate quelli dell’anno precedente e contattate i siti ufficiali delle isole per informazioni.
Regola n. 8: usate lo strumento di ricerca
Se sapete trovare un gruppo su un’isola greca in FB, allora significa che sapete usare lo strumento di ricerca! Prima di fare una domanda, verificate se qualcuno ha già chiesto lo stesso…utilizzate quella benedetta 🔎! E non solo su Facebook: i canali ufficiali sono alleati preziosi. Sai già in che isola greca andare? Ottimo, cerca il suo sito ufficiale per informazioni utili, come trovare il giusto alloggio o vedere gli eventi che si svolgeranno nel periodo di vostro interesse. Vi manca ancora qualcosa? C’è l’ente del turismo ellenico sempre pronto a darvi una dritta.
In sintesi…
Se volete un consiglio utile, aiutate chi vi risponde! Più dettagli fornite, più avrete suggerimenti mirati. E, soprattutto, evitate domande generiche tipo “Un’isola greca bella e non cara?”.
Non siate pigri, usate i motori di ricerca e ricordate che i gruppi Facebook non sono oracoli infallibili.
Se siete arrivati fin qui, congratulazioni! Siete ufficialmente “Viaggiatori consapevoli certificati by Morsa da una scimmia”. 🎓🏅
Ora che avete il manuale di sopravvivenza, evitate di far cadere le braccia a chi vi risponde. E che il Meltemi sia sempre a vostro favore! 😉🌊✈️