Sognare, vivere e ricordare un viaggio: chi non l’ha mai fatto?
Ea quanti di noi, alla vista di una foto scattata, è capitato di rivivere un momento, che magari si era nascosto in qualche angolo remoto della nostra mente?
Il potere che un’immagine ha di evocare ricordi, emozioni e atmosfere è immenso, senza tempo. Lo era prima dell’avvento dei cellulari e lo è ancora oggi. Certo, con l’era digitale il modo di scattare le foto è cambiato radicalmente. E così, seguendo la teoria evolutiva di Darwin, il caro e vecchio Homo Sapiens si è adattato: il famigerato “ditino veloce” è diventato il nostro strumento di sopravvivenza per immortalare ogni istante, a raffica, praticamente a costo zero (ok, tranne l’acquisto del cellulare).
Improvvisamente siamo diventati tutti fotografi!
Una notizia che, ne sono certa, avrà riempito di gioia i professionisti del settore. Il copione è generalmente lo stesso: si parte con qualche scatto semplice col telefonino, e prima di accorgersene, stiamo già cercando su internet reflex da migliaia di euro, che useremo per il 90% del tempo in modalità automatica. Siamo onesti, chi non c’è passato?
Scattiamo foto senza tregua: eventi, tramonti, gattini, la schiuma perfetta del cappuccino. E al ristorante? Ci trasformiamo tutti in maestri di Still Life. Io stessa ci sono passata, con l’eccezione del cibo: di solito mangio tutto prima di ricordarmi che avrei dovuto fotografarlo! 😅
Eppure, con migliaia di foto scattate, la garanzia di catturare l’attimo perfetto non c’è mai. Quante volte sono tornata da un viaggio convinta di avere scatti epici fra le mani, per poi scoprire che erano… beh, banalotti. Nel frattempo, “Ciccio Bagigio” (il tuo amico che ha un cellulare pure scrauso) è riuscito a fare foto mille volte più belle delle tue. Stesso soggetto, stessa ora. E tu pensi: “Ma come ha fatto? Perché le sue foto raccontano una storia e le mie sembrano un PowerPoint mal riuscito?”
Diciamocelo, tutti vogliamo che i nostri scatti parlino più di mille parole (o mille storie di Instagram). Vogliamo che trasmettano emozioni, che siano ricordi vividi, che facciano dire agli amici: “Wow, che foto incredibile!”.
È stata proprio questa frustrazione (e la voglia di fotografare le stelle) che mi ha spinto a iscrivermi a un corso di fotografia. E no, non sono diventata una professionista, ma oggi riesco finalmente a scattare foto di cui vado fiera. E se ce l’ho fatta io, credetemi, potete farcela anche voi!
Ma allora come si fa ad ottenere un buon risultato?
Vivi il momento prima di scattare
Lo so, sembra banale, ma è essenziale: prima di afferrare il telefono o la macchina fotografica, fermati. Respira, osserva. La bellezza di un luogo non è solo nei suoi dettagli visivi, ma nelle emozioni che ti trasmette. Assapora quell’istante, fallo tuo e poi immortalalo.
E se ami le foto “perfette” senza intrusi, aspetta che la folla si diradi. Ma nel frattempo, sperimenta: scatta foto diverse, magari includendo proprio quelle persone. Chi lo sa, potrebbero diventare parte del racconto!
Racconta una storia
Le foto migliori non sono solo belle da vedere: parlano, ti trasportano lì. Pensa a cosa vuoi trasmettere prima di scattare. Mostra non solo il luogo, ma anche ciò che hai provato in quel momento. Le emozioni sono l’anima di una foto: lascia che si vedano.
Sfrutta la luce giusta
La luce è davvero la chiave per una foto perfetta. Scattare sotto il sole di mezzogiorno può sembrare inevitabile, ma non sempre è il momento ideale: le ombre sono dure, i contrasti troppo marcati e i colori perdono intensità. Il segreto? Approfitta dei momenti magici della giornata: l’alba, conosciuta come ora blu, con i suoi toni delicati e suggestivi, e il tramonto, l’ora d’oro, quando ogni dettaglio sembra avvolto da un abbraccio caldo e luminoso.
E se ti trovi nel bel mezzo di una giornata di sole intenso? Non disperare: gioca con le ombre. Usa il fogliame di un albero per filtrare la luce, l’angolo di un edificio per creare un contrasto intrigante o i riflessi su una pozzanghera, un vetro o l’acqua per aggiungere profondità alla scena. Cerca sagome interessanti, studia come la luce si posa sugli oggetti e sperimenta: a volte, una semplice ombra può trasformare uno scatto da ordinario a straordinario. 😊

Cambia prospettiva
Le foto migliori sono quelle che sorprendono. Esci dagli schemi della classica inquadratura frontale. Sdraiati per terra, scatta dall’alto, includi un dettaglio in primo piano che incornicia il soggetto principale. Usa linee, diagonali, curve naturali per guidare lo sguardo di chi guarda. Ricorda: il mondo visto dal tuo punto di vista è irripetibile.
Non serve un’attrezzatura da professionista
La domanda che tutti si fanno è: “Serve una reflex costosissima?” No, assolutamente no. Anche uno smartphone può fare magie, se sai come usarlo. Esplora la modalità manuale, regola l’esposizione, e soprattutto tieni sempre pulito l’obiettivo (sì, anche una banale impronta può rovinare tutto).



La post-produzione non è un peccato
Chi ti dice “Io pubblico le foto senza filtri” probabilmente non sa che anche nell’era analogica si faceva post-produzione. Si chiamava camera oscura e serviva a valorizzare l’immagine, non a stravolgerla. Oggi, con le app moderne come Lightroom e Snapseed, ritoccare non significa cambiare completamente la foto, ma esaltare quei dettagli che la rendono speciale.
La regola d’oro? Mantieni tutto naturale. Il cielo deve essere blu, non fosforescente; la pelle delle persone deve rimanere autentica, non di porcellana. Non spingere troppo con la chiarezza e con l’iper-saturazione. Sì, lo so, i colori vividi sono irresistibili e attraggono subito l’attenzione, ma poi non lamentarti quando visiterai quel luogo che hai visto su Instagram e ti renderai conto che i colori reali sono completamente diversi da quelli delle foto!
Ricorda: la post-produzione dovrebbe essere un atto di valorizzazione della realtà, non una distorsione della stessa. Il segreto è mantenere sempre l’effetto autentico, in modo che la foto trasmetta davvero ciò che hai visto, non una versione “smagliante” della realtà. Così facendo, anche se aggiungi un po’ di contrasto o migliori la luminosità, la foto resterà fedele a ciò che hai vissuto, senza diventare una versione artificiale.
in sintesi…
Fotografare non è solo catturare un’immagine: è congelare un’emozione, raccontare una storia, condividere un pezzo del tuo mondo. Ogni scatto è unico perché tu sei unico. Quindi, cosa aspetti? Prendi la macchina fotografica (o il telefono), esplora, sperimenta e lascia che i tuoi ricordi ispirino anche gli altri.
Dopotutto, le emozioni – quelle vere – non vanno mai fuori fuoco.