Si sa, lo stress è sempre in agguato: la solita routine, un periodo lavorativo intenso, ed ecco che il cortisolo schizza alle stelle e i dolori cervicali si presentano puntuali come le tasse! Allora come sopravvivere quando vorresti mandare tutto all’aria? Anzi, visto l’argomento di oggi, usiamo pure la locuzione dialettale veneta: “mandar a remengo”!
Quando mi sento al limite, ho un rimedio infallibile: prendo la macchina fotografica e cerco qualcosa da immortalare. Preferisco i paesaggi alle persone e aborro la ressa, ma ci sono eccezioni: il Carnevale di Venezia è una di queste.
Quando la ressa è certa, ma ne vale la pena
Affrontare il Carnevale di Venezia senza sclerare è un’impresa, lo ammetto. Avevo davvero bisogno di staccare la spina e nutrire la mia anima con qualcosa di unico e, su questo, Venezia non delude mai. Certo, è una città faticosa: solitamente macino chilometri e il giorno dopo cammino come Robocop, ma ogni angolo riserva meraviglie. Tra calle strette e campielli, ci vorrebbe una vista a 360 gradi: il grandangolo non basta mai, e le statue che si stagliano verso il cielo spesso passano inosservate, eppure sono incredibili.

Consigli pratici per sopravvivere al Carnevale
Se decidi di affrontare il Carnevale di Venezia, armati di pazienza, di un buon senso dell’orientamento (o di Google Maps!) e del calendario ufficiale degli eventi. Piccola dritta: se potete andarci durante la settimana, la situazione è molto più vivibile, se invece potete visitarla sono nei weekend…beh, allora mettetevi l’anima in pace!
Io ci sono stata per due venerdì consecutivi, incluso il Venerdì Grasso. La seconda volta ero accompagnata dal mio compagno, che odia la ressa persino più di me e siamo sopravvissuti senza lamentele! Considerando che mi fermavo ogni due per tre a fotografare, direi che se ce l’abbiamo fatta noi, può farcela chiunque.
Obiettivo 1: Fotografare le maschere veneziane
Le maschere veneziane mi hanno sempre affascinato, e a quanto pare non sono l’unica. Spesso sono gli stranieri a travestirsi e a farsi fotografare, ma anche i locali non scherzano. In particolare, le sarte veneziane danno il meglio di sé, coinvolgendo amici e mariti in queste avventure in costume. Non è raro incrociare dame dell’Ottocento in preda al panico nei bagni della stazione, alle prese con abiti ingombranti che a malapena passano per la porta. Le ammiro: muoversi con quel “ambaradan” non è affatto semplice!
Ovviamente il cuore pulsante delle maschere è Piazza San Marco, dove si tengono anche le premiazioni per i costumi più belli in un concorso aperto a tutti. La location è spettacolare, ma il vero “nemico” è la folla: tutti vogliono portarsi a casa una foto ricordo. Ho visto fotografi con attrezzature professionali lottare con persone armate di smartphone che si infilano ovunque e si piantano magicamente davanti all’obiettivo.
Strategie da fotografo di sopravvivenza
Se vuoi scattare foto memorabili, devi avere la vista di un falco e la rapidità di Bolt! Ho assistito a scene epiche: anziane signore che sfoderano mosse da Olimpiade pur di catturare lo scatto perfetto. La competizione è reale, ma ne vale la pena: quei costumi ti catapultano in un mondo di fantasia che risveglia l’immaginazione. E se poi, non riesci proprio a fare una foto senza un turista ficcanaso, puoi sempre sbizzarrirti con particolari che ti balzano all’occhio mentre attendi il momento giusto.







Obiettivo numero 2: spettacolo acquatico all’Arsenale
Dopo qualche ora di vagabondaggio, ci siamo diretti a piedi verso l’Arsenale, volevo assistere allo spettacolo notturno acquatico. Non avevo prenotato, non sapendo se sarei riuscita ad assistere all’evento.
Dopo kilometri che non sembravano finire mai, ci stavamo avvicinando alla meta, nel frattempo tentavo di prenotare nel sito del Carnevale di Venezia il biglietto, ma la sorte mi remava contro e i posti andavano a ruba alla velocità della luce. Evidentemente in giro c’era chi aveva un ditino più veloce del mio. Dopo una serie di tentativi sfumati ho chiesto il supporto all’ingresso e una ragazza gentilissima ci ha aiutato, suggerendoci anche dove scegliere i posti a sedere. Siamo stati fortunatissimi. Tra quelli rimasti abbiamo trovato un posto in tribuna A, ultima fila, abbastanza centrale e la visuale era perfetta, non potevo alzarmi, ma in ultima fila potevo concedermi tutte le foto che volevo senza disturbare nessuno spettatore.
E così, con ISO alle stelle, apertura massima e tempi variabili per seguire i giochi di luce, mi sono scatenata durante lo spettacolo di Casanova, tema del Carnevale 2025.
È stata un’emozione indescrivibile: giochi di luci incredibili, acrobati che si muovevano in barca tra proiezioni suggestive, il tutto accompagnato da un racconto avvincente sulla vita del rubacuori più famoso al mondo. Lo spettacolo è durato circa quaranta minuti e l’organizzazione è stata impeccabile: al termine, siamo riusciti a prendere subito il primo traghetto, ammirando il campanile di San Marco illuminato nella notte.
Potete trovare informazioni utili sul sito ufficiale del Carnevale di Venezia ed il costo di eventuali eventi a pagamento. Programma completo | Carnevale di Venezia – Official site




Ne valeva la pena?
Nonostante la ressa e la fatica, il Carnevale di Venezia è un’esperienza unica. Ogni angolo della città offre scenari da sogno e l’energia che si respira tra le maschere è davvero magica. Certo, preparati a macinare chilometri e a fare lo slalom tra i turisti, ma ti assicuro che ne uscirai con il cuore pieno di meraviglie e la testa libera dai pensieri…, insomma, rimanendo in tema veneziano, prenderai due piccioni con una fava!
Quindi, se anche tu senti il bisogno di mandare “tutto a remengo” e ti trovi in zona, sai dove andare!