E se ti dicessi che puoi viaggiare per un mese con lo stesso budget di una vacanza di due settimane? Lo ammetto: ultimamente faccio una fatica immane a decidere di partire per viaggi di 10-15 giorni, soprattutto se si tratta di mete a lungo raggio. Il motivo? È semplice: faccio due conti e mi rendo conto che con gli stessi soldi potrei realizzare un itinerario molto più lungo, ammortizzando il costo del biglietto. In più, viaggiare con calma mi permette di vivere ogni luogo ai miei ritmi, fermandomi dove mi interessa di più.
Certo, la tentazione di aggiungere tappe su tappe è sempre dietro l’angolo, ma continuo a chiedermi: ha davvero senso spendere una fortuna per un viaggio breve, quando potrei stare via il doppio del tempo con la stessa cifra?
Okay, concordo, ma mica ho a disposizione due mesi di ferie!
Verissimo, ma l’obiettivo di questo blog è invogliare le persone a prendersi del tempo per sé stesse e fare un viaggio in solitaria, preferibilmente di lunga durata. Ogni articolo ha lo scopo di accompagnare chi legge dalla decisione di partire alla preparazione del budget, con consigli pratici per affrontare anche viaggi lunghi in serenità. Chi segue queste pagine ha spesso un desiderio ben chiaro: esplorare il mondo e, nel frattempo, conoscere meglio sé stesso. Detto questo…
Viaggi organizzati: vale davvero la pena?
Percepire il valore di un viaggio “organizzato” non è sempre facile, ma a volte le tariffe sono spropositate.
Negli ultimi mesi ho valutato diverse offerte di viaggi fotografici per migliorare le mie competenze. Calcoli in Excel alla mano, il mio entusiasmo si è puntualmente dileguato alla velocità della luce. “Ma come? Due settimane in un’unica città e, tra volo, vitto, alloggio e workshop fotografico, sono già a 5K euro?” (“K” sta per migliaia: deformazione professionale, scusate!).
Capisco che un professionista vada pagato, ma vedere cifre che oscillano tra 600 e 1.200 euro a persona solo per il workshop, con un viaggio completamente autogestito, è scoraggiante. Mi sorge spontanea una domanda: vale davvero la pena partecipare ad un’attività del genere, se con gli stessi soldi posso farmi un mese (o due) di viaggio fotografico per conto mio?
Certo, l’esperienza si paga, ma viaggiando in gruppo il costo dovrebbe essere più accessibile. Considerando che l’insegnante non si concentrerebbe solo su di me, il prezzo è decisamente fuori dal mio budget. Non so a voi, ma a me i soldi non crescono sugli alberi. Davvero tutti possono permettersi certe cifre senza problemi? Capisco per i viaggi in posti remoti, che richiedono assistenza in loco, ma spendere così tanto e dover organizzare da soli trasporti, visti e tutto il resto, mi sembra un filino esagerato.
L’esperienza insegna…
Tempo e impegni a parte, siamo sicuri che un viaggio di due settimane costi meno di un viaggio di quattro settimane organizzato in modo diverso? Questo dubbio mi è sorto già qualche decennio fa.
Facciamo un passo indietro. Appena finita l’università, ho trascorso alcuni mesi in Zambia per un tirocinio presso l’Ambasciata Italiana a Lusaka, grazie a una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri. Durante le vacanze pasquali, con alcune ragazze che lavoravano per le Nazioni Unite, abbiamo deciso di fare un viaggio a Zanzibar.
Il nostro piano era semplice: raggiungere la Tanzania con la Tazara (la linea ferroviaria che collega lo Zambia alla Tanzania), prendere un traghetto e arrivare sull’isola, cercando un alloggio in loco. Ed è andata proprio così: abbiamo trovato sistemazioni a circa cento metri dai resort extra-lusso per 15 dollari a notte. Non male, vero?
“Eh, ma io voglio il resort tutto compreso, con animazione e cibo italiano.” Perfetto, se è quello che cerchi, fai benissimo a sceglierlo. Io, però, mi sono goduta lo stesso l’oceano e l’atmosfera paradisiaca senza svuotare il portafoglio.
Certo, il lusso dei resort era impressionante (sì, siamo andate a curiosare!), ma con le mie compagne di viaggio ci siamo comunque concesse escursioni, abbiamo esplorato l’isola e siamo tornate a Lusaka con il cuore pieno di ricordi e il portafoglio ancora integro.

Le priorità definiscono il viaggio (e il budget)
Facendo due conti, la spesa più importante di quel viaggio è stata il biglietto aereo dall’Italia, che fra l’altro mi era servito per raggiungere un altro stato. Ma, una volta arrivata, il costo della vita era così basso che ho potuto vivere un’esperienza che molti considerano irraggiungibile.
All’epoca avevo pochissimi risparmi: ero appena uscita dall’università, lavoravo part-time per mettere da parte qualcosa e, come se non bastasse, i miei genitori mi chiedevano l’affitto. Eppure, sono riuscita a permettermi un viaggio che tanti sognano per la loro luna di miele.
Se non avessi fatto quell’esperienza da giovane, probabilmente non avrei mai visto Zanzibar. Le proposte delle agenzie viaggi erano fuori dalla mia portata e non avrei mai immaginato di potermi organizzare sul posto con così pochi soldi. Eppure, quell’episodio mi ha dimostrato il contrario: un viaggio low-cost ben pianificato può regalare emozioni autentiche, senza bisogno di spendere cifre folli.
Vale la pena spendere di più? Dipende da voi.
Spesso i viaggi di breve durata, dove per breve intendo 1-2 settimane, raggiungono cifre che, se investite diversamente, potrebbero regalarci soggiorni più lunghi e un’esperienza più profonda. Pensiamo che viaggiare per periodi estesi sia costoso e fuori dalla nostra portata, ma, senza rendercene conto, forse abbiamo già a disposizione un budget adeguato.
Alla fine, tutto si riduce a una questione di priorità. Se il comfort di un resort e la comodità di un viaggio organizzato sono fondamentali, è giusto scegliere ciò che desiderate. Ma se, come me, preferite investire il vostro budget in esperienze più lunghe e autentiche, vale la pena esplorare alternative low-cost.
Perché, in fondo, il mare è lo stesso per tutti. Solo che alcuni lo guardano da una piscina a sfioro, altri con i piedi nella sabbia, spendendo molto meno.